+Donna 2023 – Call for Artist
(La Madonna del Parto di Piero della Francesca)
Mostra collettiva a tema per il progetto +Donna Zero Violenza 2023.
Il tema è “Il Corpo delle Donne“.
Ad ispirarmi questo tema è stato il libro di Roberta Scorranese intitolato “A questo serve il corpo. Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne”.
Il libro è un’indagine personale e originale sul significato e il valore del corpo femminile, sia nella storia dell’arte che nella vita quotidiana. Scorranese parte dalla domanda “a cosa serve un corpo?” e cerca di rispondere attraverso il confronto con le opere di grandi artisti che hanno rappresentato il corpo delle donne in modi diversi, da Piero della Francesca a Frida Kahlo, da Tintoretto a Cindy Sherman. Il libro alterna saggi di analisi e interpretazione delle opere a racconti di finzione che mettono in scena le esperienze, le emozioni, le sfide e le fragilità di donne comuni, ognuna con il suo segreto e la sua unicità. Scorranese sottolinea l’importanza di guardare l’arte e il proprio corpo con occhi liberi, senza pregiudizi, senza algoritmi, senza mercificazione. L’arte, come l’amore, è un riconoscimento, una connessione, una libertà, una gioia. L’arte, come il corpo, è un tempio da esplorare, onorare, trasformare.
“Le donne dipinte, le donne reali, le donne come visioni in questo libro ci dicono che felice è il corpo capace di cambiare, di non rimanere immobile, di essere guardato senza perdere il proprio mistero, di amarsi prima di essere amato, di farsi luce dentro una tela o voce dentro un racconto.”
“Il 10 marzo 1914, a Londra, la suffragetta Mary Richardson impugna un coltello e lo affonda nella schiena di una donna di divina bellezza, nuda e intenta a guardarsi allo specchio: è la Venere Rokeby di Diego Velázquez, conservata alla National Gallery. Quel gesto di una donna contro un’altra donna, sia pure dipinta, mira a colpire il simbolo della femminilità vista dai maschi, della bellezza tenuta lontana dalla storia. Anche a questo serve il corpo: a rispecchiarsi, a ribellarsi.
Roberta Scorranese mette al centro della sua riflessione il corpo femminile e le rappresentazioni che ne hanno fatto i massimi artisti di tutti i tempi (tra le altre, la regalità popolana ritratta nella Madonna del Parto di Piero della Francesca, l’antimichelangiolesca pienezza della Woman Eating di Duane Hanson o il dolore monumentale di Diego e io di Frida Kahlo) ma anche la fisicità di donne a noi più vicine, ciascuna con il suo segreto e la sua unicità. Insieme a quella del corpo, emerge con chiarezza in queste pagine la centralità dello sguardo, che fruga le superfici in cerca di una verità più profonda. Fondamentale è saper guardare, saperci accostare all’arte con la stessa sete con cui ci avviciniamo a un corpo amato: con turbamento ed emozione, disponibili a essere trasformati da ciò che vediamo e a lasciar scaturire da ogni incontro nuove storie. Perché a che cosa serve, questo nostro corpo, se non a essere la forma di una intima felicità? Le donne dipinte, le donne reali, le donne come visioni in questo libro ci dicono che felice è il corpo capace di cambiare, di non rimanere immobile, di essere guardato senza perdere il proprio mistero, di amarsi prima di essere amato, di farsi luce dentro una tela o voce dentro un racconto. Il volume contiene un inserto a colori con riprodotte le opere raccontate.”
Alcune delle opere d’arte citate nel libro sono:
• La Madonna del Parto di Piero della Francesca, un affresco che raffigura la Vergine Maria incinta e in movimento, simbolo di una maternità reale e umana.
• La Venere Rokeby di Diego Velázquez, un dipinto che mostra una donna nuda di spalle, con il volto riflesso in uno specchio, oggetto di un’aggressione da parte di una suffragetta nel 1914
• La Maddalena penitente di Caravaggio, un quadro che ritrae una donna addormentata su un libro, senza segni di pentimento o di fustigazione, ma solo di stanchezza e di abbandono
• La Susanna e i vecchioni di Tintoretto, una tela che rappresenta la scena biblica del tentativo di violenza subito da Susanna, che però non si lascia intimorire dagli sguardi dei due anziani, ma si osserva allo specchio con una certa compiacenza
• Le opere di Gustav Klimt e Egon Schiele, che dipingono il corpo femminile in modo sensuale e provocatorio, esaltando la sua bellezza e la sua vitalità, anche in stato di gravidanza
• Le opere di Frida Kahlo, che esprimono il dolore fisico e psicologico della pittrice messicana, vittima di un grave incidente e di una relazione tormentata con Diego Rivera, ma anche la sua forza e la sua fierezza.
• Le opere di Cindy Sherman, che si mette in scena in vari travestimenti e ruoli, mettendo in discussione i cliché e gli stereotipi legati al corpo femminile e alla sua rappresentazione.
English
Call for artists
Themed group exhibition for the project +Woman Zero Violence 2023.
The theme is “The Body of Women“.
The inspiration for this theme came from Roberta Scorranese’s book entitled “What the Body is for. Journey in art through women’s bodies’.
The book is a personal and original investigation into the meaning and value of the female body, both in art history and in everyday life. Scorranese starts from the question “what is a body for?” and tries to answer it by comparing the works of great artists who have represented women’s bodies in different ways, from Piero della Francesca to Frida Kahlo, from Tintoretto to Cindy Sherman. The book alternates essays analysing and interpreting the works with fictional narratives that stage the experiences, emotions, challenges and fragilities of ordinary women, each with her own secret and uniqueness. Scorranese emphasises the importance of looking at art and one’s own body with free eyes, without prejudice, without algorithms, without commodification. Art, like love, is a recognition, a connection, a freedom, a joy. Art, like the body, is a temple to be explored, honoured, transformed.
“The painted women, the real women, the women as visions in this book tell us that happy is the body that is capable of change, of not remaining immobile, of being looked at without losing its own mystery, of loving itself before it is loved, of becoming light within a canvas or voice within a story.”
“On 10 March 1914, in London, the suffragette Mary Richardson took a knife and plunged it into the back of a divinely beautiful woman, naked and intent on looking at herself in the mirror: it is Diego Velázquez’s Venus Rokeby, preserved in the National Gallery. That gesture of a woman against another woman, albeit a painted one, is intended to strike at the symbol of femininity as seen by males, of beauty kept apart by history. This is also what the body is for: to mirror oneself, to rebel.
Roberta Scorranese focuses her reflection on the female body and the representations made of it by the greatest artists of all time (among others, the popular royalty portrayed in Piero della Francesca’s Madonna del Parto, the anti-Michelangelesque fullness of Duane Hanson’s Woman Eating, or the monumental pain of Frida Kahlo’s Diego and I), but also on the physicality of women closer to us, each with her own secret and uniqueness. Together with that of the body, the centrality of the gaze emerges clearly in these pages, which scours the surfaces in search of a deeper truth. It is fundamental to know how to look, to know how to approach art with the same thirst with which we approach a beloved body: with disturbance and emotion, willing to be transformed by what we see and to let new stories spring from each encounter. For what is it for, this body of ours, if not to be the form of an intimate happiness?
Painted women, real women, women as visions in this book tell us that happy is the body that is capable of change, of not remaining immobile, of being looked at without losing its mystery, of loving itself before it is loved, of becoming light within a canvas or voice within a story. The book contains a colour insert with reproductions of the works narrated.”
Some of the works of art mentioned in the book are:
– The Madonna del Parto by Piero della Francesca, this fresco depicting the Virgin Mary pregnant and in motion, a symbol of real and human motherhood.
– Diego Velázquez’s Venus Rokeby, a painting showing a naked woman from behind, her face reflected in a mirror, the object of an attack by a suffragette in 1914
– Caravaggio’s La Maddalena penitente (The Penitent Magdalene), a painting depicting a woman asleep over a book, with no signs of repentance or flogging, only of weariness and abandonment
– Tintoretto’s Susanna and the Old Men, a canvas depicting the biblical scene of the attempted violence suffered by Susanna, who, however, is not intimidated by the gazes of the two old men, but observes herself in the mirror with a certain complacency
– The works of Gustav Klimt and Egon Schiele, which depict the female body in a sensual and provocative manner, exalting its beauty and vitality, even when pregnant
– The works of Frida Kahlo, expressing the physical and psychological pain of the Mexican painter, the victim of a serious accident and a tormented relationship with Diego Rivera, but also her strength and pride.
– The works of Cindy Sherman, who puts herself on stage in various disguises and roles, questioning the clichés and stereotypes associated with the female body and its representation.