A proposito della valorizzazzione dell’arte digitale…
La mostra di Melusina Parkin, “Journey to Infinity”, è stata un grande successo. Questo evento ha segnato l’inizio di un progetto di valorizzazione dell’arte virtuale e digitale, con la messa in vendita delle fotografie di Melusina presso l’Art Garden Gallery.
Abbiamo dimostrato che l’arte digitale creata nei mondi virtuali ha un valore reale, come evidenziato dagli acquisti delle opere esposte.
Il valore di un’opera deve essere riconosciuto prima di tutto dall’artista e poi dai galleristi. Non si può svilire un’opera dell’ingegno vendendola a 300/400 linden, che corrispondono a meno di 1 Euro. Sarebbe meglio regalare queste opere piuttosto che venderle a un prezzo così basso, che ne sminuisce il valore.
Non scrivo questo “sermone” per interesse personale, ma per scuotere gli animi e contrastare l’atteggiamento di negazione del valore dell’arte creata nei mondi virtuali, in particolare in Second Life. Qui tutto ha un costo e il commercio prospera in tutti i settori, tranne che in quello artistico.
Dal 2007 opero nei mondi virtuali come curatrice del Museo del Metaverso e non ho mai venduto un’opera d’arte affidatami dagli artisti. Questa è la prima volta in assoluto.
Riconosco di aver sbagliato, contribuendo a non dare valore alle bellissime opere dei settanta artisti che espongono al Museo, ma c’è ancora tempo per rimediare.
Mario Gerosa aveva già valorizzato quest’arte con la splendida mostra “Rinascimento Virtuale” al Museo di Storia Naturale di Firenze nel 2008, un’esperienza meravigliosa con artisti provenienti da tutto il mondo.
Tuttavia, è il mercato che attribuisce valore a un’opera. Le nostre buone intenzioni non bastano. Fino a quando il mercato non riconoscerà queste opere virtuali/digitali come vendibili, esse resteranno confinate nei mondi virtuali senza un futuro.
Confido che, se tutti noi che operiamo nel sistema dell’arte ci impegniamo e riconosciamo i nostri errori, riusciremo a cambiare le cose!